Chi sono

In origine, a Settembre del 2013, le "Ciclotimiche" erano due, Ilaria e Giulia. E queste le nostre presentazioni.

Ila, sono cresciuta nella pianura padana, e lì la bicicletta è un'appendice del corpo.
Tutti vanno in bici: bambini, giovani e vecchi. Qui, a Genova, la bicicletta l'avevo abbandonata, sembrava impossibile. Le salite, il traffico e gli amici iettatori, o, forse, solo preoccupati, mi hanno dissuaso per tanto tempo. Poi, ho incontrato la Giuli, che pedala da un bel po' di tempo, e così mi sono unita a lei.

Giulia, età anagrafica 32, età reale una decina in più o in meno a seconda delle circostanze.
Una laurea in Storia dell’Arte con cui potrei fare animaletti ad origami, lavori tanti e dispa(e)ratissimi fino ad approdare alla Feltrinelli di Genova, dove mi occupo di fare scontrini (e per questo tutti mi dicono Eppure ti ho già vista da qualche parte, perché i genovesi, malgrado la pessima fama, magari mugugnando, alla cassa ci passano quasi tutti).
Mi piacciono i libri belli, romanzi e saggi, quelli che ti fanno venire voglia di leggere ancora; mi piacciono le giornate di sole, invitare i miei amici a cena e preparare loro cose buone; mi piace andare a yoga prima di entrare al lavoro, così per qualche ora sono zen; mi piace scrivere e mandare in giro le mie parole, che talvolta tornano indietro, talvolta a qualcuno arrivano dritte e allora è un’emozione grande.
Da un paio di anni affido i miei spostamenti quotidiani alla bicicletta, telaio e ruote da corsa, portamento cittadino: andare e tornare (non importa dove, anche al lavoro) mi permette di fare una piccola gita ogni giorno.
Ilaria la conosco da un anno, ma è stata amicizia a prima vista.
Anche se si è già presentata da sé (ma con poche parole, perché lei è così: o sfora di sette cartelle o si risparmia!), di lei voglio dire: adorabile, ironica, brillante stancacervelli, una penna fuori dal comune e una ciclista urbana aggressiva e facile all’insulto.

Da qualche tempo sono rimasta da sola a curare questo blog. 
Così ha preso una piega un po' diversa da quella che avevamo progettato insieme io e Ilaria. 
Ho deciso di fare un piccolo restyling per adeguare la testata al suo nuovo carattere, che si è andato definendo nel tempo: non più, o non esclusivamente, "ciclismo urbano per donne a pedali", ma soltanto "A ruota libera", di nome e di fatto, perché il vento in bicicletta scompiglia anche i pensieri.

Buon compleanno blog, cresciuto, diverso, ma sempre nato da una buona idea!

Giulia Cocchella

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