venerdì 22 agosto 2014

Equilibristi. Taranta in bici

di Giulia Cocchella

Una ballerina in equilibrio su una sedia.
Non seduta sul bordo, come fanno tutte le donne della mia famiglia, quasi fossero sempre in procinto di alzarsi. No, proprio in bilico, a suo agio in quel momento di perfetta sospensione, una mano appoggiata alla paglia della seduta, l'altra sullo schienale, e i piedi impegnati in una danza che si compie, senza posa, verso l'alto.


Osservo questa scultura in mezzo alle altre, nel cortile del palazzo dell'Università, a Lecce.
Sono fatte in cartapesta, un materiale che i Salentini nei secoli hanno imparato a "magnificare", come ci ha informati un cartello poco fa. Sono tante, ma mi accorgo che il mio sguardo cerca solo lei, la ballerina coi piedi tra le nuvole, che trova l'equilibrio nel movimento costante della sua danza.
Einstein, che non ballava sulle sedie, né tantomeno sui tavoli, in bicicletta ci andava, però. E notò come la vita e questo potente mezzo a due ruote si assomigliassero, poiché per entrambi era valido lo stesso principio: per mantenersi in equilibrio, l'unico modo è muoversi.
Penso a tutto questo mentre percorriamo la strada che porta al campeggio, in mezzo agli ulivi. Mi fermo, faccio passare i miei compagni di viaggio, appena conosciuti, poi scatto una foto nella luce radente: eccoci, un gruppo (numeroso, sì, molto numeroso!) di equilibristi a pedali.


Arrivati qui anche per inseguire il fascino di quell'istante in cui i piedi si staccano da terra, che accada in bicicletta o nella danza poco importa. 
Ciò che conta, sono i piedi tra le nuvole.




Buon viaggio!


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